Costruzioni nuove bioarchitettura

Nuove costruzioni

bioarchitettura (11)Le costruzioni nuove in bioarchitettura si basano su principi ecologici e di sostenibilità: realizzate spesso con materiali bioedili, permettono di rispettare e preservare l’ambiente senza compromettere l’aspetto estetico dell’edificio. La realizzazione di una casa ecologica impone, evidentemente, una ricerca costante e studi basati sia sul territorio che sull’impiego di nuovi materiali, visto che le caratteristiche mutano a seconda delle peculiarità del territorio su cui la casa a risparmio energetico viene costruita. Vale la pena, comunque, conoscere la bioarchitettura e i materiali che la riguardano. Secondo quanto riportato dall’Inbar, cioè l’Istituto Nazionale di Bioarchitettura che ha “concepito” il termine di “bioarchitettura”, essa è l’insieme delle discipline che si propongono di rispettare l’ecosistema adottando un comportamento ecologico: in altre parole, si basa sul progettare e costruire all’insegna del benessere psico-fisico dell’uomo, su un uso delle risorse parsimonioso, integrando l’attività umana con i fenomeni naturali e l’ambiente preesistente, per migliorare la vita e l’ecosistema ambientale.

BioarchitetturaLe costruzioni nuove in bioarchitettura si ispirano a un utilizzo delle risorse energetiche alternative efficiente e razionale, assolutamente non intensivo, e ricorrono a materiali non trattati disponibili in loco o comunque non lontano, che possono essere riciclati e recuperati, e naturalmente non devono nuocere alla salute. Una casa ecologica di tale genere deve disporre di uno spazio esterno particolarmente curato, tramite il quale il verde possa sposarsi dal punto di vista estetico sia con il paesaggio circostante che con il progetto dell’edificio. Gli architetti che si occupano di costruire case nuove secondo i principi della bioarchitettura seguono uno schema di metodo preciso fondato su diversi passaggi obbligati: la fase di studio iniziale, per esempio, non può prescindere dalla considerazione del tipo di materiali che verranno impiegati, dalle tecniche di costruzione, così come del genere degli impianti. Allo stesso modo, una cura particolare dovrà essere destinata alla definizione degli arredi e alla progettazione dello spazio esterno, con il giardino da intendersi come un corridoio ecologico in grado di collegare l’edificio con il paesaggio e l’ambiente circostanti, e al contempo un luogo di armonia in cui rilassarsi: il tutto può essere ottenuto tramite elementi semplici come l’acqua o piante locali. Come detto, nella bioarchitettura i materiali da scegliere hanno una rilevanza notevole: essi devono permettere una equilibrata traspirazione ed evaporazione dell’umidità. È importante scegliere materiali naturali e limitare al necessario quelli sintetici: la scelta deve esser fatta verso quelli atossici e a basso impatto ambientale ovvero materiali bioedili.

La Bioedilizia spesso si confonde con la Bioarchitettura che si riferisce a tematiche e processi complessi della ricca tipologia tematica della progettazione e costruzione architettonica ecosostenibile. Il termine Bioedilizia è invece alla tipologia di edifici che impiegano materiali bioedili che soddisfano i criteri di riciclabilità, basso impatto ambientale e di atossicità nei confronti dell’uomo. È per questo motivo, per esempio, che tra i materiali bioedili selezionati il cemento armato compare raramente ovvero è necessario per le fondazioni, per le parti strutturali antisismiche quando non sono in legno o in acciaio; il miglior isolamento termico, sia nei mesi invernali che nei mesi estivi, viene garantito dall’involucro edilizio ad esempio da murature “pesanti” in laterizio microporizzato o monolitici dallo spessore significativo realizzati con materiali naturali.

L’isolamento termico permette di risparmiare denaro, perché evita il ricorso ai condizionatori d’aria fresca in estate e a un riscaldamento eccessivo in inverno. Tra i materiali isolanti, dovranno essere privilegiati quelli naturali, quali i pannelli di lana di legno o di vetro cellulare, senza dimenticare il sughero o la cellulosa: stessa cosa dicasi per la copertura, con il sottotetto e il tetto che dovranno avere solai preferibilmente ventilati. Occorre infine ricordare che gli isolanti bioedili sono però energeticamente meno performanti. Se si deve ad esempio isolare termicamente una parete con un “cappotto” scegliendo un materiale bioedile, occorre uno spessore maggiore anche del 30-50% in più rispetto ad uno sintetico per avere gli stessi valori di trasmittanza anche se ci sono altri aspetti etici ed ecologici sopra accennati.

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